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Track list:

01. QUI SI FA L’ITALIA O SI MUORE
02. LA CASTA
03. MA COS’È QUESTA CRISI?
04. VOGLIAMO LA TESTA DEL RE!
05. L’AQUILA FAR WEST
06. L’ESSERE UMANO
07. SIGNORA SPERANZA
08. LA CANZONE DEL LAUREATO
09. C’È UN MONDO CHE SI MUOVE!

QUI SI FA L’ITALIA O SI MUORE

L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro
e allora Mario cosa dirà ai suoi figli a casa questa sera
che qualcuno ha sbattuto il suo futuro fuori dalla storia
col sorriso di chi prende cinquecento volte la sua paga
L’Italia tutela il paesaggio, tutela la cultura
gettando litri e litri di cemento sopra la natura
si finisce per inaridire il cuore della gente
che di fronte alla cultura diventa indifferente
E pensare che Tutti i cittadini sono uguali per la legge
senza distinzione di sesso, razza, lingua o religione
ma se ti paghi un avvocato e trova lui la soluzione
così il processo come sempre finisce in prescrizione
Io mi rivolgo a lei caro Presidente
perché l’Italia per me è importante
io mi rivolgo a lei come garanzia
lei che è il sigillo della democrazia
Io mi rivolgo a lei lo faccio con passione
o qui si fa l’Italia, o si muore…
L’Italia è una, indivisibile e così sia
ma purtroppo c’è chi ha un’idea un po’ strana di democrazia
è ammalato di paura, vive di pane e nostalgia
col fucile alla finestra ora è in preda alla follia
L’Italia tutela la ricerca ma prova tu a declamare
questa frase davanti ad un portone dell’Università
lì dove uno studente non dorme tranquillo nel suo letto
ma per farsi ascoltare è costretto a vivere sul tetto
l’Italia ripudia la guerra ma è uno stato di basi
sarà che dopo la liberazione siamo un po’ tutti americani?
E poi quando minacciano un paese con il quale siamo in affari
l’Italia è pronta a sacrificare i suoi figli militari
Io mi rivolgo a lei caro Presidente
perché l’Italia per me è importante
Io mi rivolgo a lei come garanzia
lei che è il sigillo della democrazia
Io mi rivolgo a lei lo faccio con passione
o qui si fa l’Italia, o si muore…
Io mi rivolgo a lei caro Presidente
perché l’Italia per me è importante
Io mi rivolgo a lei come garanzia
lei che è il sigillo della democrazia
Io mi rivolgo a lei lo faccio con amore
o qui si fa l’Italia, o si muore…
o si muore…
o si muore…
o si muore!

LA CASTA

La casta non è una donna
che porta una grande gonna
per nascondere la sue virtù
la casta non sei tu

È una voce che canta in coro
una massa in un corpo solo
non e proprio bella da vedere
perchè la casta è il potere

Il potere che ammazza la cultura
che affossa l’intelligenza
un potere che non ha sostanza
e come un fungo vive su di te… è

La casta, questa cosa oleastra
appiccicosa e conformista
che non sai come lavare, pulire, smacchiare… è
la casta questa cosa oleastra
appiccicosa e conformista
che produce i figli suoi
e tu non ci sarai mai! 3V.
Ah… ah… (risata)

Non è facile da spiegare
ciò che per istinto naturale
chiameresti cancro del sistema
la casta assai ti lega

È una voce che canta in coro
una massa in un corpo solo
non e proprio bella da vedere
perche la casta è il potere!

La casta, questa cosa oleastra
appiccicosa e conformista
che non sai come lavare, pulire, smacchiare… è
la casta questa cosa oleastra
appiccicosa e conformista
che non sai come lavare, pulire, smacchiare… è
la casta questa cosa oleastra
appiccicosa e conformista
che produce i figli suoi
e tu non ci sarai mai! 3V.

Un potere che affossa la cultura
che ammazza l’intelligenza
un potere che non ha sostanza
e come un fungo vive su di te 3V.… è

La casta, questa cosa oleastra
appiccicosa e conformista
che non sai come lavare, pulire, smacchiare… è
la casta questa cosa oleastra
appiccicosa e conformista
che non sai come lavare, pulire, smacchiare… è
la casta, questa cosa oleastra
appiccicosa e conformista
che produce i figli suoi
e tu non ci sarai mai! 3V.

MA COS’È QUESTA CRISI?

Si lamenta l’impresario che il teatro più non va
ma non sa rendere vario lo spettacolo che dà
“ah, la crisi!”

Ma cos’è questa crisi?
Ma cos’è questa crisi?

Metta in scena un buon autore
faccia agire un grande attore e vedrà…
che la crisi passerà!

Un riccone avaro e vecchio dice: ahimé così non và
vedo nero nello specchio chissà come finirà
“ah, la crisi… ah la crisi!”

Ma cos’è questa crisi?
Ma cos’è questa crisi?

Cavi fuori il portafogli
metta in giro i grossi fogli e vedrà…
che la crisi finirà!

Si lamenta Nicodemo della crisi lui che và
nel casino di Sanremo a giocare al Baccarat:
“ah, la crisi… capirà la crisi…”

Ma cos’è questa crisi?
Ma cos’è questa crisi?

Lasci stare il gavazzare
cerchi un po’ di lavorare e vedrà…
che la crisi passerà!

Tutte quante le nazioni si lamentano così
conferenze, riunioni, ma si resta sempre lì
“ah, la crisi!…”

Ma cos’è questa crisi?
Ma cos’è questa crisi?

Rinunziate all’opinione
della parte del leone e chissà…
che la crisi finirà!

L’esercente poveretto non sa più che cosa far
e contempla quel cassetto che riempiva di danar
“ah, la crisi!”

Ma cos’è questa crisi?
Ma cos’è questa crisi?

Si contenti guadagnare quel che è giusto
e non grattare e vedrà…
che la crisi passerà!

E perfin la donna bella alla crisi s’intonò
e per far la linea snella digiunando sospirò:
“ah, la crisi… oh signora la crisi”

Ma cos’è questa crisi?
Ma cos’è questa crisi?

Mangi un sacco di patate
non mi sprechi le nottate e vedrà…
che la curva tornerà!

Ma cos’è questa crisi?
Ma cos’è questa crisi?

Chi ce l’ha li metta fuori
circolare miei signori e chissà…
che la crisi finirà!

_________________________________
* brano originale del 1933 di Rodolfo De Angelis

VOGLIAMO LA TESTA DEL RE!

(Coro)
Buttate giù le merende
buttate giù le brioche
buttate giù il sacrestano
chiamate l’ambasciator
il popolo sovrano
non risponde più al richiamo
marcia verso il trono
non lo fermerà nessuno
è indignato… e grida: “Vogliamo la testa del Re!”

è la rivoluzione…

(Il Re)
Questa mattina, mi son svegliato
Ed ho trovato Il mio popolo indignato
Cos’è accaduto? Com’è successo?
Io che ho sempre dato tutto il mio amor!

Ora che faccio, cosa gli dico
Il mio popolo si sente tradito
proprio da me… che sono il Re!… o Re!

(Coro)
buttate giù le merende
buttate giù le brioche
buttate giù il sacrestano
chiamate l’ambasciator
il popolo sovrano
non risponde più al richiamo
marcia verso il trono
e non lo fermerà nessuno
è indignato… e grida: “Vogliamo la testa del Re!”

è la rivoluzione…

(Il Re)
che figlio ingrato, figlio depravato
e pensare a quante cose ti ho creato!
Che ti è successo, che ti è accaduto
io che per te ho dato tutto il mio amor!
Ora, ora tu mi vuoi condannare
giudici, magistrati, nani e ballerine
tutti contro di me… che sono il Re!

(coro)
buttate giù le merende
buttate giù le brioche
buttate giù il sacrestano
chiamate l’ambasciator
il popolo sovrano
non risponde più al richiamo
marcia verso il trono
non lo fermerà nessuno
è indignato… e grida: “Vogliamo la testa del Re!”

è la rivoluzione…

L’AQUILA FAR WEST

Se passi per di qui portati un fucile
lo sai che puoi entrare non sai se puoi uscire
questa è L’Aquila, L’Aquila
L’Aquila Far West!

Ai piedi del villaggio viviamo in riserve
al centro ricreativo come indiani nelle tende
questa è L’Aquila, L’Aquila
L’Aquila Far West!
questa è L’Aquila, L’Aquila
L’Aquila Far West!

Lo sceriffo osserva ogni mossa e guai chi sbaglia
il generale è in affari con brutta gentaglia
Questa è L’Aquila, L’Aquila…
L’Aquila Far West!
Questa è L’Aquila, L’Aquila…
L’Aquila Far West!
Questa è L’Aquila, L’Aquila
L’Aquila Far West! 2V.
Tutto sembra fermo immobile nel tempo
come i panni stesi lasciati soli al vento
questa è L’Aquila,L’Aquila
L’Aquila Far West!

Quattro cani in piazza abbaiano al silenzio
tra case sbriciolate di sabbia e di cemento
questa è L’Aquila, L’Aquila
L’Aquila Far West!

Se passi per di qui portati un fucile
non è certo per noi, noi non siamo gente ostile
ma questa è L’Aquila, L’Aquila
L’Aquila Far West!
questa è L’Aquila, L’Aquila
L’Aquila Far West!
Questa è L’Aquila, L’Aquila
L’Aquila Far West! 3V.

Ma se hai paura
tu sai puoi contare su di noi
siamo la gente senza santi, senza eroi
che ha perso tutto ma non ti dice: “son fatti tuoi!”
per ogni lacrima, per ogni vittima, contro gli scheletri della politica
noi siamo gli altri, la rivincita, siamo noi
siamo la gente senza santi senza eroi!

Questa è L’Aquila, L’Aquila
L’Aquila Far West!…

L’ESSERE UMANO

Fuori dall’ideologia esiste l’uomo
spirito, anima, corpo umano
fuori dall’ideologia esiste la persona
al di sopra d’ogni cosa
al di sopra d’ogni cosa
Fuori dall’ideologia il nostro pensiero
è una rondine libera verso il cielo
perché fuori dall’ideologia esiste la persona
al di sopra d’ogni cosa
al di sopra d’ogni cosa

Al di sopra delle nazioni
degli eserciti, delle opinioni
fuori dall’ideologia esiste l’uomo
al di sopra della follia
dello sterminio programmato
fuori dall’ideologia esiste l’uomo

Fuori dall’ideologia
ho visto l’uomo
spirito, libero verso il cielo
ma è la paura, è la frustrazione
che disegna il nemico
e al nemico da un nome

Al di sopra delle nazioni
degli eserciti, delle opinioni
fuori dall’ideologia esiste l’uomo
al di sopra della follia
dello sterminio programmato
fuori dall’ideologia esiste l’uomo
Esiste la persona
al di sopra d’ogni cosa 2V.
Al di sopra delle nazioni
dei partiti, delle decisioni
fuori dall’ideologia esiste l’uomo
al di sopra della follia
dello sterminio programmato
fuori dall’ideologia esiste l’uomo
Esiste la persona
al di sopra d’ogni cosa 2V.
Fuori dall’ideologia
esiste l’uomo
spirito libero verso il cielo
fuori dall’ideologia
esiste la persona
al di sopra d’ogni cosa
al di sopra d’ogni cosa

Al di sopra delle nazioni
degli eserciti, delle opinioni
fuori dall’ideologia esiste l’uomo
al di sopra della follia
dello sterminio programmato
fuori dall’ideologia esiste l’uomo
L’Essere Umano

SIGNORA SPERANZA

Ye oh ma ma ma e…

Quanti figli ha
signora speranza
certo alla sua età
il coraggio non manca
da che parte sta
signora speranza
perché qui da noi
ne abbiamo abbastanza

Forse è tempo che apra
un po’ le porte di casa
per far passare un po’ di vento
un’aria nuova
quanti sogni ha lei
signora speranza?
venga qui tra noi
esca dalla sua stanza

Così che il tempo
ci Racconti una nuova storia
cosi che il vento porti un po’
di aria nuova
quanti sogni ha lei
signora speranza?
siamo in tanti qui
e ne abbiamo abbastanza!
Ye oh ma ma ma e…

Com’è bella lei
signora speranza
lei che ha strette in mano
le chiavi della storia
basta un gesto
un suo sguardo una parola
e poi tutto presto
tutto cambierà

Non le sembra già
che la nostra pazienza
abbia dato, direi
anche abbastanza
a che piano abita
signora speranza?
veniamo noi da lei,
dai che si danza!

Così che il tempo
ci Racconti una nuova storia
cosi che il vento porti un po’
di aria nuova
quanti sogni ha lei
signora speranza?
Siamo in tanti qui
e ne abbiamo abbastanza!
ye oh ma ma ma e…
Così che il tempo
ci Racconti una nuova storia
cosi che il vento porti un po’
di aria nuova
quanti sogni ha lei
signora speranza?

Un nuovo mondo è possibile!
Un nuovo mondo è possibile!

LA CANZONE DEL LAUREATO

(voce al megafono)
“Dedicata agli studenti e ai lavoratori precari
unitevi tutti, ripeto, unitevi tutti…
questa è la canzone del laureato!”
Un quarto di vita passato a studiare
per diventare Anonimo dottore
avrei preferito una laurea ad honorem
in canti ed in vino mio caro signore
Ed ora che sono benvenuto tra la gente
educato a studiare come solo dovere
l’unico posto a cui posso aspirare
è un lavoro al call center e chi me lo fa fare
…e chi me lo fa fare?
Questa vita, non è vita e se mi volessi sposare?
Dovrei fare un mutuo ma non ho le credenziali
chi può dare quattrini a un’esistenza precaria?
Lo diceva Pasolini certa vita è miseria
(Coro)
“Un quarto di vita passato a studiare
per diventare Anonimo dottore
avrei preferito una laurea ad honorem
in canti ed in vino mio caro signore”
La mia generazione non ha perso
perchè tuttavia non ha mai vinto
figlia di Dante caduta nel limbo
un nonno cantante lo abbiamo “solo noi”
(voce fuori campo)
“lo abbiamo solo noi, che ci svegliamo alla mattina presto…
e abbiamo perso il lavoro!”
Come posso al mattino guardarmi allo specchio
pensare ad un figlio sentirmi più vecchio
no, non è una scusa ma una preoccupazione
di chi ha già un domani senza pensione
(Coro)
“Senza pensione!”
E tu cara amica anche tu laureata
figlia di madre di un fu ‘ 68
chi ti consiglia ti dice di darla
al primo colluso di un padre corrotto

Eppure esisteva un “sogno” diverso
ma in qualche modo qualcuno l’ha perso
se ora ripenso a mio nonno partigiano
che nostalgia per quel mondo lontano
(Coro)
“Bella Ciao!”
Mamma perdona queste mie parole
mi sono laureato ora sono dottore
avrò il diritto di rivendicare
la mia dignità con slancio ed amore
Eppure se provo ad alzare la voce
a mettermi in piazza con gesti di pace
non faccio notizia e per la velina
buco lo schermo se rompo una vetrina
(Coro)
“Ma ora non siamo in pochi a pensare
che qui c’è un Paese da ricostruire
per il mio futuro, per il tuo avvenire
basta parole mettiamoci insieme…
per il mio futuro, per il tuo avvenire”

la laurea non serve ora serve il badile
E a picconate buttiamo giù il muro
dell’ignoranza dell’inequità
figli di Berlino non ci ferma nessuno
amici c’è in gioco la libertá
(Coro)
“E a picconate buttiamo giù il muro
dell’ignoranza dell’inequità
figli di Berlino non ci ferma nessuno
avanti c’è posto che adesso si va!”
Così adesso provo a camminare
dopo un quarto di vita passato a studiare
muovo i miei passi per non morire
è mio il futuro è mio l’avvenire!
(Coro)
“Muoviamo i passi per non morire
è nostro il futuro e la libertà!”
_____________________________

*con il Coro delle Mondine di Bentivoglio
e la partecipazione di CGIL Vicenza (SPI, CAAF, AUSER)

C’È UN MONDO CHE SI MUOVE!

C’è un mondo che si muove, che parte dalla gente e non può essere fermato, dopo anni di storia sonnolenta, di lamentele davanti al telecomando, c’è un mondo che si muove.
È un mondo che non ha età, non ha colore, non ha poteri da difendere se non la propria dignità.
C’è un mondo che si muove, figli nuovi e passati, per abbattere il muro degli ex idealisti accomodati in morbide poltrone con l’obbiettivo vacanze, morte psicologica e corporale di un’umanità che ora grida e fugge.
C’è un mondo che si muove, nei sorrisi mano nella mano di uomini, donne e bambini, nei cortei improvvisati per l’urgenza di sapere, di conoscere la realtà toccandola con mano.
C’è un mondo che si muove nelle parole di un giornalista che sente come obbligo inderogabile il dovere di verità sancito nelle norme della carta dei doveri.
C’è un mondo che si muove nelle mani di un chirurgo che ha scelto il senso stesso del suo dovere,
Art. 3 del codice deontologico: “Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia, in tempo di pace e in tempo di guerra…”
C’è un mondo che si muove nel sorriso di un prete che ha scelto il vangelo, cosa strana di questi tempi, con tutte le critiche del caso da parte di un padrone a volte troppo ingombrante, quando sceglie il potere figlio d’altre scritture.
C’è un mondo che si muove nel senso di giustizia, nel sacrificio di un magistrato, nel sacrificio di un sindaco.
C’è un mondo che si muove in tutti coloro che proteggono il mondo dai profitti di un’industria che non si ferma nemmeno di fronte ai disastri ecologici e all’estinzione delle specie viventi.
C’è un mondo che si muove in ogni uomo e in ogni donna che si indigna di fronte alla mercificazione dell’essere umano.
C’è un mondo che si muove per ridare vita alla parola pace, denunciando ogni pensiero di guerra che si radica nella nostra esistenza e nel nostro territorio.
C’è un mondo che si muove per proteggere l’acqua, L’ACQUA fonte di vita!
C’è un mondo che si muove nelle parole dei poeti, degli scrittori, dei cantanti, degli artisti che comunque sia vanno avanti “perchè se la gente sa e la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare” (F.De Andrè).

C’è un mondo che si muove ed ora è arrivato il momento di gridare al cielo:
C’è un mondo che si muove!

Cammina con lui, già in tanti sono in marcia e il loro viaggio è verso il Sole…
e qui mi dico, se non ora, quando?