Copertina dell’album “Colpiscimi felicità” di Luca Basssanese

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Track list:

01 – Gli anni ’70 ed io che ti amo
02 – La parte migliore di te
03 – Sentirsi uno anche se siamo in due
04 – Siamo la pioggia e siamo il sole
05 – L’amore benedetto
06 – L’extraterrestre
07 – Canto sociale
08 – Datemi un Orto
09 – Burocrazy
10 – Canzone del 29 giugno

Colpiscimi felicità

Hanno suonato
Luca Bassanese
– voce, chitarra
Stefano Florio – chitarre, mandolino, pianoforte, percussioni, basso, cori
Massimo Tuzza – batteria, percussioni
Claudio Marchetti – batteria
Mirco Maistro – fisarmonica
Elodie Lebigre – cori
Andrea Bevilacqua – basso
Domenico De Nichilo – tromba
Riccardo Dalle Vedove – trombone

Registrato al Teatro Busnelli (VI) e al Buenaonda
Studio (LU) da Marco Artolozzi

mixato da Stefano Florio e Marco Artolozzi

Testi e musiche di
Luca Bassanese e Stefano Florio (ad eccezione di “Canzone del 29 giugno” testo di Gino Martella, Luca Bassanese, Stefano Florio)

Produced by Stefano Florio per Buenaonda Etichetta Discografica

Gli anni ’70 ed io che ti amo
Qui lasciatemi qui lasciatemi qui
Che oggi sono cosi stanco che poi
Non riesco mai a dire di si
Vorrei restare tutto il giorno così
A guardare il soffitto
Sopra il letto disfatto
Aspettare che il gatto
Si addormenti
Ma tu
tu riesci sempre
A farmi cambiare
A trasformarmi da bruco in leone
Si tu riesci sempre
È la tua impresa migliore
Anche per questo ti amo

Tu, tu riesci sempre
A farmi pensare
Ad aprire la mia parte migliore
Si tu riesci sempre
A darmi un posto al sole
Anche per questo ti amo
Qui lasciatemi qui lasciatemi qui
che oggi non so proprio cos’è
Che mi trattiene così
Dalla voglia di amare
Ma non sempre un giorno è un giorno speciale
Cadere per terra
Penso che a volte serva
Anche se poi fa male
Stare soli
Ma tu
tu riesci sempre
A farmi cambiare
A trasformarmi da bruco in leone
Si tu riesci sempre
È la tua impresa migliore
Anche per questo ti amo
E tu, tu riesci sempre
A farmi pensare
Ad aprire la mia parte migliore
Si tu riesci sempre
A darmi un posto al sole
Anche per questo ti amo
La nonviolenza, gli anni ‘70
il gatto sul letto
ed io che ti amo
La nonviolenza, gli anni ‘70
il gatto sul letto
ed io che ti amo
La nonviolenza, gli anni ‘70
il gatto sul letto
ed io che ti amo
La nonviolenza, gli anni ‘70
il gatto sul letto
ed io che ti amo

La parte migliore di te
Se hai rotto il vetro del tuo cellulare
Non lo cambiare
Lascia ogni cosa al suo divenire
Se oggi non hai voglia di studiare
Che ti metti a fare
Potresti soltanto, soltanto farti del male
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
di cui il mondo ha bisogno
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
di cui il mondo ha bisogno
Se oggi non hai voglia di cantare
Non ti preoccupare
Accendi la radio e lasciati andare
Abbiamo tutti un sogno da inseguire
Non lasciarlo andare
Dentro quel sogno
C’è la tua parte migliore
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
di cui il mondo ha bisogno
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
di cui il mondo ha bisogno
Se hai rotto il vetro del tuo cellulare
Non lo cambiare (non ci pensare)
Lascia ogni cosa al suo divenire
Abbiamo tutti un sogno da inseguire
Non lasciarlo andare
Dentro quel sogno
C’è la tua parte migliore
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
Di cui il mondo ha bisogno 2V.
Oh oh…
il tempo che passa
L’estate alla porta
Il cibo cinese
La box thailandese
il muro dipinto
le foto a colori
la radio
i fumetti
le scritte sui muri
Tua madre che grida
è ora di cena
la tele, il giornale
la solita scena
le feste il patrono
la Pasqua, il Natale
ti prego Giovanni
ora lasciami andare
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
È la parte migliore di me

di cui il mondo ha bisogno!
È la parte migliore di te
È la parte migliore di te
È la parte migliore di me

Sentirsi uno anche se siamo in due
Un amaro bevuto da soli
Non è come berlo in due
Un viaggio pagato milioni
Non è bello come scappare
Adesso io e te… Adesso io e te…
Adesso io e te
Non siamo soltanto aquiloni
che volano e cadono giù
se chiami e mi dici che vieni
mi preparo subito è bello
scappare con te… scappare con te…
scappare con te

E andare dove ci capita
seguire la scia di un armonica
sentirsi in pace
Con l’anima
Perchè basta un niente
Per sentirsi uno
Anche se siamo in due
Perchè basta un niente
Per sentirsi uno
Anche se siamo in due
Nai na na…
Un amaro bevuto da soli
non è come berlo in due
un viaggio pagato milioni
non è bello come scappare
adesso io e te… adesso io e te…
adesso io e te
E andare dove ci capita
sentire un’orchestra sinfonica
stringersi come fa l’edera
perchè basta un niente
Per sentirsi uno
anche se siamo in due
E andare dove ci capita
seguire la scia di un armonica
sentirsi in pace con tutto
perchè basta un niente
per sentirsi uno
anche se siamo in due
perchè basta un niente
per sentirsi uno
anche se siamo in due
Nai na na…

Siamo la pioggia e siamo il sole
Siamo la pioggia e siamo il sole
Ventre di madre, gioia e dolore
Siamo la seta nei giorni d’estate
E ruvida lana per le notti fredde

Siamo poeti, siamo randagi
Siamo rifugi e sepolcri imbiancati
Siamo le notti passate a guardare
Siamo un ricordo, noi, da non dimenticare

Siamo anche terra, siamo anche aria
Acqua di fonte e acqua piovana
Siamo le grida dei nostri figli
E siamo leoni e siamo conigli

Siamo il bambino che non è nato
Siamo la notte di un cielo stellato
Siamo cometa che porta illusioni
Siamo Re Magi e a volte siamo buffoni

E siamo un corpo che dentro respira
Siamo una foglia, un insetto, una spiga
Siamo discorsi lasciati nel vento
Siam fili d’oro di rame o d’argento

Siamo il bambino che è stato abbracciato
E quello in disparte dimenticato
Siamo l’amore che ci hanno lasciato
il resto è un futuro che avremmo sognato

La pioggia che cade
sui tetti, le case
lo sguardo da un treno
l’amore di sempre
le foto, i giornali
ricordi lontani
le corse, il cortile
il vento d’aprile
le mani bagnate
sull’uscio d’estate
le strade di sempre
gli amici, la gente
l’armadio di casa
la povere rosa
l’incanto, la luce
noi due in superficie
nel vento d’estate
nel vento d’estate
nel vento d’estate

L’amore benedetto
L’amore arriva come un lampo in cielo
Ti prende forte a passo di bolero
pa pa…
L’amore arriva se ti colpisce in pieno
ti mancan le parole
anche se vorresti già cantare
anche se vorresti già cantare
pa pa…
L’amore sia sempre benedetto
Dio protegga i nostri cuori
che senza amore siamo soli
L’amore sia sempre benedetto
che senza amore siamo soli
come giardini senza fiori
pa pa…
L’amore se arriva con un bacio vero
anche piove per te è già sereno
e tu ti senti
come in un veliero
a tutta dritta verso il mare
puntando dritto verso il sole
L’amore sia sempre benedetto
Dio protegga i nostri cuori
che senza amore siamo soli
L’amore sia sempre benedetto
che senza amore siamo soli
come gelati senza coni
(solo)
L’amore è come un film in bianco nero
e all’improvviso c’è un arcobaleno
L’amore ti batte forte il cuore
che vedi nei suoi occhi
nei suoi occhi il mare
e vorresti già cantare
e vorresti già cantare
Pa pa…

L’amore sia sempre benedetto
Dio protegga i nostri cuori
che senza amore siamo soli
L’amore sia sempre benedetto
che senza amore siamo soli
come poeti senza frasi
(Cori)
L’amore sia sempre benedetto, l’amore
L’amore sia sempre benedetto, l’amore

L’extraterrestre
Sono arrivato fin qui senza tregua
Nelle tasche solo sabbia e terra
io come un extraterrestre
sono arrivato fin qui dalla guerra
E tutti a chiedermi dove sei nato
Tutti a dirmi, chi ti ha portato?
Lasciatemi in pace, non son mica un Santo
un profeta, nemmeno il Messia
Sono un extraterrestre
padrone di niente
e come un extraterrestre
mi guarda la gente

Sono il bambino venuto dal mare
l’uomo che hai visto alla televisione
ripenso e poi piango
la polvere e il fango
le vite spezzate
poi le bastonate
le corse sperando
di oltrepassare
il confine
che ci divide
quante parole
ti vorrei dire
ma nella mia lingua
tu non sai parlare
Sono un extraterrestre
Padrone di niente
e come un extraterrestre
mi guarda la gente
Sono un extraterrestre
Padrone di niente
come un extraterrestre
mi guarda la gente
Ma se guardo il sole
provo a respirare
L’incanto,
L’incanto mi appare
Ma se guardo il sole
provo a respirare
L’incanto,
L’incanto mi appare
Lai la la la…
L’indifferenza
Non è una sostanza
Ma a piccole dosi
Nella tua coscienza
Spegne di colpo ogni speranza
ma tu non spegnerti mai
L’indifferenza
Non è una sostanza
Ma a piccole dosi
Nella tua coscienza
Spegne di colpo ogni speranza
ma tu non spegnerti mai
(fischio)

Canto sociale
Scusate, scusate se questo è un canto sociale
ma io, io, ho un’inclinazione naturale
quando vedo che le cose vanno male
cerco di capirne la ragione
Scusate, se poi scavo nella mente
alla ricerca di una nuova soluzione
Io non credo in nessuna ideologia
preferisco la libera utopia
il sogno che non ha un’appartenenza
e che nessuno può scoprire con la scienza
per questo mi ritrovo qui a cantare
a sudare a ridere a gridare
perchè sento che anche tu non puoi soffrire
un mondo fatto solo di miserie
perchè sento che anche tu non puoi soffrire
un mondo fatto solo di miserie
E scusate, scusate se questo è un canto sociale
ma ho un’inclinazione naturale
quando vedo che le cose vanno male
cerco di capirne la ragione
Per i tuoi occhi grandi di bambino
che sanno guardare all’infinito
per le tue mani che si agitano al cielo
per il mio canto e per ogni tuo pensiero
E per la terra per l’acqua per la vita
e per la dignità che ci rende persone
per il cieco che ha visto l’infinito
io canto e non mi stanco di cantare
E mi agito perchè l’indifferenza
non possa avere giustificazioni
nè padroni, nè falsi dei o profeti
che fondono con l’odio le ragioni
Perchè sento che dentro a questa vita
c’è un senso profondo di bellezza
e tu non devi ucciderla ti prego
e si ritorni a dare vita a ogni pensiero
Perchè sento che anche tu non puoi soffrire
un mondo fatto solo di miserie
perchè sento che anche tu non puoi soffrire
e si ritorni a dare vita a ogni pensiero

Datemi un orto
Datemi, datemi un orto
che anche Cristo è risorto
a quattro giorni dall’orto
Datemi, datemi un’orto
che più non vi sopporto
in questo mondo distorto
oggi ho bisogno di un orto
di tornare alla terra
è questa la mia guerra
e datemi datemi un orto
che vi solleverò il mondo
e datemi datemi un orto
che non son morto e sepolto
ma che ho bisogno di aria
e di una nuova storia
e datemi, datemi un orto
un orto!
Un orto! Un orto! Un orto! Un orto!
lai..la..la
Datemi, datemi un orto
un orto e un pezzo di cielo
per rivedere sereno
un mondo, un mondo più vero
come aveva mio nonno
che sapeva zappare e cantare
senza fasi del male
Ho bisogno di prendermi cura
e della mia natura
e datemi, datemi un orto
che non voglio restare
seduto qui a guardare
in questa confusione
perché ho bisogno di un orto
che oggi sono risorto
e datemi, datemi un orto
un orto
Un orto! Un orto! Un orto! Un orto!
lai…la…la

(fischio)
la crisi
le banche
la casa
l’affitto
l’odore
di fumo su dal primo piano
gli sbarchi
la borsa
il tricameralismo
Rino che canta
Mario ti amo

Canzone del 29 giugno
È la notte di San Pietro
È la notte delle Vele
Notte a camminare
Lungo il filo del destino

Sembra un attimo e la vita
Cambia la sua direzione
Un attimo e la vita
È fuoco senza amore

E le stelle si confondono
Tra la stazione e il mare
È una notte senza tempo
Da non dimenticare

È la notte di San Pietro
È la notte delle Vele
Chissà cosa ogni vita
Avrebbe dato al suo futuro

Dove avrebbero soffiato le vele di Hamza
giovane leone che amava il mare e il calcio,
è tornato indietro a salvare la sorella Iman
e ora riposano insieme al padre e alla madre.

E le vele di Emanuela con il suo cappello rosso
e gli zucchini fritti mangiati insieme all’amica Sara
mentre giocano a voltare le carte del destino,
sotto lo sguardo di mamma Roberta.

E dove avrebbero soffiato le vele di Federico
la voglia prepotente di vivere.
Hai appena fatto in tempo ad incrociare lo sguardo di Marco e sei andato via con Elena, Emanuela e Mauro.

E le vele di Andrea e Luisa,
Scarburato e Pulce per gli amici
e del loro cane Filippo
a tutto gas tra i verdi prati.

È la notte di San Pietro
È la notte delle Vele
Notte a camminare
Lungo il filo del destino

Sembra un attimo e la vita
Cambia la sua direzione
Sembra un attimo la vita
E’ fuoco senza amore

Dove avrebbero soffiato le vele di Claudio e Nadia, se stai bene con una persona, non importa dove si è, anche nel salotto di casa
abbracciati per proteggersi insieme.

E le vele di Ilaria e Michela,
quella sera, quella sera sono in casa,
gli amici sperano il meglio, ma temono il peggio.
Ora continuano il loro viaggio, mai con disperazione.

E le vele, le vele di Mario e Ana.
Non capisci e cerchi di capire.
Non sei riuscita a girare la maniglia
a correre via nella notte.

E dove soffieranno le vele di Alessandro e Marina, quella notte i vostri figli
si conobbero tra le macerie
uniti dallo stesso incubo.

È la notte di San Pietro
È la notte delle Vele
Notte a camminare
Lungo il filo del destino

Sembra un attimo e la vita
Cambia la sua direzione
Un attimo e la vita
È fuoco senza amore

Le stelle si confondono
Tra la stazione e il mare
È una notte senza tempo
Da non dimenticare

È la notte di San Pietro
La notte delle Vele
Chissà cosa ogni vita
Avrebbe dato al suo futuro

Come le vele di Rosario
innamorato di Viareggio
In fondo anche qui c’è il mare
e un portico a casa ad aspettarti la sera d’estate.

E le vele di Angela, eri abbastanza lontana per essere al sicuro. Tua figlia e tuo nipote sono corsi subito da te ma la paura ti ha rotto il respiro.

E dove avrebbero soffiato le vele di Antonio,
il tuo impasto ti aspetta, ci vediamo domani e si chiude la porta alle spalle.
Sulla passerella, ti voltasti a guardare in faccia il treno.

E le vele di Abdellatif e di suo fratello, Nouredine,
arrivato quella sera dal Marocco a coltivare il sogno di un lavoro in Italia,
a condividerlo, insieme alla cena,
con le amiche ecuadoregne Magdalena ed Elizabeth e il cugino Rachid.

Dove avrebbero soffiato le vele di Stefania
e dei piccoli Luca e Lorenzo.
I vostri piedi nudi vanno liberi,
come il vostro cuore.

È la notte di San Pietro
È la notte delle Vele
Notte a camminare
Lungo il filo del destino

Sembra un attimo e la vita
Cambia la sua direzione
Un attimo e la vita
È fuoco di cannone

Le stelle si confondono
Tra la stazione e il mare
È una notte senza tempo
Da non dimenticare

È la notte di San Pietro
È la notte delle Vele
Chissà cosa ogni vita
Avrebbe dato al suo futuro

Soltanto per amore…