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Track list:

01. I Pesci
02. Al Mercato
03. La luz de un novo dia
04. Il destino
05. Salta x l’indignazione
06. Canzone di Marta
07. Nina
08. L’indifferenza
09. Il Bombarolo
10. Terra adorata
11. Confini
12. Gino
13. A Silva
14. Il 20 luglio 2001

Credits

I Pesci

I pesci dentro all’acquario
si muovono in moto ordinario,
i pesci dentro all’acquario
si muovono in moto ordinario,
se uno gira, l’altro gira
se uno corre, l’altro corre
se uno gira, l’altro gira
se uno corre, l’altro corre
se uno si ferma…

I pesci dentro all’acquario
si muovono in moto ordinario

Al Mercato

Ogni giorno per la strada
si gioca col destino
un rosario appeso al vetro
al quale chiedere fortuna
la foto di famiglia
lì di fronte che ti osserva
occhi rossi, labbra d’oro, capelli di seta

Com’è facile sognare
lunghe strade americane
mentre si sta in coda quasi tutte le mattine
superato il valico si deve accelerare
che al mercato vale più la merce che la vita
che al mercato vale più la merce che la vita

Vado a lavurà
perchè qua tempo nun ce stà

Scatole di vetro
lungo l’autostrada
si sfidano a duello
come in giochi di contrada
figli del progresso
meglio ritornare
alle strade bianche in mezzo alle colline
ridatemi lo sguardo di un bosco d’aprile
ve lo chiedo per pietà

Tra Slavi, Rumeni
Bulgari e Polacchi
veneti padani e fratelli siciliani
sembra una metropoli
anche questa trattoria
un menù a prezzo fisso
poi di corsa in galleria

Vado a lavurà
perchè qua tempo nun ce stà

Forse per natale
riuscirò a tornare
avrò regali svizzeri
per le mie due bambine
ma ora superato il valico si deve accelerare
che al mercato vale più la merce che la vita
che al mercato vale più la merce che la vita

La luz de un novo dia*

Io non posso arrendermi
allo stato delle cose
la vita è troppo breve
per fermarsi e ripartire
quindi ora da subito
mi voglio preoccupare
di fare ogni mio passo
soltanto per amore

Credo nel lavoro
come una vocazione
per chi può ancora scegliere
da grande cosa fare
sarà perché l’ipotesi
del solo guadagnare
per me ha lo stesso effetto
di una morte cerebrale

*Dio de a me tera
me dolse compagnia
vardame sto mondo
con la luz de un novo dia 2v.

A volte qui mi sento
come un foglio trasparente
quello che dico è scomodo
ma non è delirante
e non sono il solo
a pensare queste cose
vestiamoci da festa
i tempi stanno per cambiare

E non sto parlando
in senso generazionale
perché qui per tutti
non è poi così normale
guarda quanta gente
piange senza far rumore
chi non sa reagire
si ammala di dolore

*Dio de a me tera
me dolse compagnia
vardame sto mondo
con la luz de un novo dia 2v.

Ora ho deciso
non sarò mai l’ideale
di un sistema ipocrita
privato dell’amore
perchè non posso scegliere
di fare gli interessi
che portano soltanto
ai miei singoli progressi

Seguire gli sviluppi
della vita naturali
che questo tempo offre
con le sue belle morali
per poi puntare al massimo
ad essere dottore
magari analista
della disoccupazione

*Dio de a me tera
me dolse compagnia
vardame sto mondo
con la luz de un novo dia 2v.

Io non posso arrendermi
allo stato delle cose
la vita è troppo breve
per fermarsi e ripartire
quindi ora da subito
mi voglio preoccupare
di fare ogni mio passo

soltanto per amore
*(Rit. in lingua veneto/spagnola)

Il Destino

Solo sotto il sole
con il suo bicchier di vino
al solito posto
tra aghi di pino
il vecchio ricordava
lungo tutta la sua storia
l’unico amore
la sua vera vittoria

Perché a dare la misura
il senso esatto delle cose
è quello che si perde
e che non puoi ritrovare
a dare a ogni minuto
il suo scopo il suo valore
è quello che si cerca
e che scavando puoi incontrare

Per lei ogni minuto di gioia
per lei ogni storia passata
per lei anche pianto e fatica

Il destino,
il destino è come un fiume
che tu puoi ostacolare
ma non fermi la corrente
devii solo il suo passare

Il destino,
il destino è come fiume
che tu puoi ostacolare
ma non fermi la corrente, la corrente
devii solo il suo passare

Calmo pomeriggio
dove appendere al vento
tutti i ricordi
sospesi nel tempo
cresce la rabbia
di quest’ ultimo viaggio
e in questo corpo stanco
annega il coraggio

Per lei ogni minuto di gioia
per lei ogni storia passata
per lei anche pianto e fatica
per lei, questa vita

Il destino,
il destino è come un fiume
che tu puoi ostacolare
ma non fermi la corrente
devii solo il suo passare

Il destino,
il destino è come fiume
che tu puoi ostacolare
ma non fermi la corrente, la corrente
devii solo il suo passare

Perché a dare la misura
il senso esatto delle cose
è quello che si perde
e che non puoi ritrovare
a dare a ogni minuto
il suo scopo il suo valore
è quello che si cerca
e che scavando puoi incontrare

Per lei ogni minuto di gioia
per lei ogni storia passata
per lei anche pianto e fatica
per lei questa vita

Il destino,
il destino è come un fiume
che tu puoi ostacolare
ma non fermi la corrente
devii solo il suo passare

Il destino,
il destino è come fiume
che tu puoi ostacolare
ma non fermi la corrente, la corrente
devii solo il suo passare

Salta x l’indignazione

Ad ogni mio respiro cerco un motivo
per non affondare

Ad ogni mio respiro cerco un motivo
per rinascere

A tutti gli abitanti del pianeta terra:

“Cazzo non si può restare qui sempre a subire”

Facciamo una gran festa
salta x l’indignazione
che porterà parole contro la disattenzione
di chi non vuol vedere, di chi non sa capire
che al mondo non esiste solo un modo di pensare

La festa è già iniziata
ora mettiti a saltare
avanti qui c’è un posto senza classificazione
tra musici e poeti, tra popoli e persone
perché la vera forza è nella partecipazione

E allora
salta, salta, salta, salta, non puoi farti male
salta, salta, salta, salta, ti fa stare bene
salta, salta, salta, salta, x l’Indignazione
perché la vera forza è nella partecipazione

Ascolta,
devi parlare la lingua del sole
della luna, delle stelle
e non dimenticare il rumore del mare

Ad ogni mio respiro cerco un motivo
per non affogare

Ad ogni mio respiro cerco un motivo
per rinascere

“Cazzo ma se mi guardo attorno
la gioia è un secondo”

Facciamo una gran festa
salta sopra il carrozzone
che porterà parole contro la disattenzione
di chi non vuol vedere, di chi non sa capire
che al mondo non esiste solo un modo di pensare

La festa è già iniziata
ora mettiti a saltare
avanti qui c’è un posto senza classificazione
tra musici e poeti, tra popoli e persone
perché la vera forza è nella partecipazione

E allora
salta, salta, salta, salta, non puoi farti male
salta, salta, salta, salta, ti fa stare bene
salta, salta, salta, salta, x l’Indignazione
perché la vera forza è nella partecipazione

Canzone di Marta

Seduta sul ciglio della strada
guardi le auto passare
come edera cerchi la luce
per sentirti viva
è sempre un duro lavoro
andare a fondo nelle cose
per poi subire le ingiurie degli altri
come un cane bastardo

La vita a volte ci porta lontano
dagli affetti più cari
dai nostri amori
la vita a volte ci porta lontano da noi
e ti ritrovi tra facce diverse
chiedere a un sorso di vino la pace
e ti ritrovi a pensare
che inganno è la vita

Non fermarti adesso
che puoi perderti
quando il buio ahimè
può sorprenderti
hai qualcuno a cui dare la mano?

Quanti sogni hai per difenderti?
in questo mondo
non puoi nasconderti
ora Marta puoi darmi la mano

La gente da gente che può dire?
la logica è il suo mestiere
chi non si allinea
si deve cambiare
per renderlo uguale
ma noi eravano diversi
stesi sull’erba nelle notti d’estate
mentre piangevi o mi raccontavi
parole d’amore

Il tempo a volte ci porta a cambiare
gli affetti più cari
i nostri amori
e ti ritrovi a pensare
che bastarda questa vita

Non fermarti adesso
che puoi perderti
quando il buio ahimè
può sorprenderti
hai qualcuno a cui dare la mano?

Quanti sogni hai per difenderti?
in questo mondo
no, non puoi nasconderti
ora Marta, se vuoi, puoi darmi la mano

Nina (prologo)

Nina vive al quinto piano di una palazzina
il cielo è il soffitto della sua cucina
l’indifferenza, la sua compagna fedele
come ogni mattina
con il suo carico di anni
apre la finestra
e prova a capire
se è ancora viva

L’indifferenza

Tara tara tira spara ta ta ta ta ta (4v.)

L’indifferenza passa
come una spina sottile
s’insidia nella pelle
e fa sanguinare
ad ogni goccia
c’è un figlio che cade
e poi di goccia in goccia
il mare

La vita è un istante
d’amore e d’altre cose
l’istinto che mi porta a dire
tu non hai ragione
quando vuoi giocare troppo
sull’educazione
fino ad insegnarmi
che si uccide per dovere

Ed io non ho più parole
ho soltanto paure
quando ti vedo così indifferente
senza riflessi d’amore

Tara tara tira spara ta ta ta ta (4v.)

No, non baciarmi se non per amore
no, non toccarmi se non per amore
no, non lasciarmi
no, non lasciarmi
no, non lasciarmi
se non per amore

Uomo dove sei
Uomo se ci sei
Uomo dove vai
Uomo cosa fai
Uomo (7v.)

“Ed io non ho più parole
ho soltanto paure
quando ti vedo così indifferente
senza riflessi d’amore” 2V.

Tara tara tira spara ta ta ta ta (4v.)

Dal primo pannolino
al giorno del mio primo impiego
la vita, la vita, quante condizioni

Non si può parlare
non si può giocare
non si può vedere
se tutto questo è male

Perché ti bruciano gli occhi
poi ti bruciano gli occhi
troppe ore davanti ad uno schermo
senza riflessi d’amore

Ed io non ho più parole
ho soltanto paure
quando mi vedo così indifferente
senza riflessi d’amore

Tara tara tira spara ta ta ta ta (4v.)

Il Bombarolo

(F.de Andrè/G.Bentivoglio – F.de Andrè/N.Piovani)
Ed. Musicali BMG Ricordi S.p.a.

Terra Adorata

Terra adorata, mia terra,
amore che ho perduto
Terra adorata, mia terra,
amore che ho perduto
se tu fossi in cielo lontana
o su una vetta ai limiti del mondo
saprei correre, correre a te
anche con scarpe di ferro
ma ti separa da me un tratto sottile,
ti separa da me un tratto sottile
l’invasore lo chiama confine.

——————————–

“Terra Adorata” tratta dalla poesia “Frontiere”
di Hemin sec.xx trad. a cura di Laura Schrader

Confini

Lo vuoi capire che il mondo non è solo casa tua?
e non vi sono immigrati ma solo viandanti
e non vi sono stranieri ma solo vicini
non vi sono confini, non vi sono confini

Nessuno può rubarti nulla
se ciò che hai di più caro è la tua coscienza
nessuno può rubarti nulla
se ciò che hai di più caro sono i tuoi pensieri
Lo vuoi capire che il mondo non è solo casa tua?
e non vi sono immigrati ma solo viandanti
e non vi sono stranieri ma solo vicini
non vi sono confini

Non puoi vendere la terra
sulla quale la gente cammina
non puoi credere di avere
qualcosa che non ti appartiene

Il lavoro è un bisogno
per vivere non per morire
e ogni casa è soltanto un luogo
di riparo nei giorni di pioggia
Lo vuoi capire che il mondo non è solo casa tua?
e non vi sono immigrati ma solo viandanti

Ogni viaggio ha il suo senso
il senso di andare
ogni strada ha un incrocio
per poterti incontrare
volano gli uccelli
come vento tra le nuvole
e non vi sono regole
né rivincite

Non puoi vendere la terra
sulla quale la gente cammina
non puoi credere di avere
qualcosa che non ti appartiene
che non avrai mai
Lo vuoi capire che il mondo non è solo casa tua?
e non vi sono immigrati ma solo viandanti
e non vi sono stranieri ma solo vicini
non vi sono confini non vi sono confini

Non puoi vendere la terra…

Che non avrai mai

No, no, no, no, no, no

Gino*

C’è Gino che ora gira con la scorta,
con la scorta, in via della Trinità
e tutte le finestre sulla strada
sono chiuse in questa grande città

Nella notte aspetta
una nuova speranza, una nuova speranza,
nella notte aspetta
solo un gesto d’amore

L’erba in silenzio alta cresce,
alta cresce, dove il grano non c’è
e Gino questa cosa certamente
la sa meglio di me

Ama la sua terra e il suo dolore
le aspre colline che bruciano al sole
mentre cerca e sogna un domani migliore

“Oggi guarda il sole
che non sai se domani sarà così
oggi guarda il sole
che non sai se domani sarà così”

Le stelle della notte sono il segno
che domani un altro giorno verrà
la strada, la gente, gli sguardi lontani
ti vorrei parlare, poterti spiegare
che insieme c’è un modo
un modo migliore
per crescere un figlio anche in questa città

Amo la mia terra e il suo dolore,
le aspre colline che bruciano al sole
ma ora cerco e sogno un domani migliore

“Oggi guarda il sole
che non sai se domani sarà così
oggi guarda il sole
che non sai se domani sarà così” 2V.

Il silenzio a volte uccide
il silenzio a volte uccide
il silenzio a volte uccide

Più di un colpo di pistola

__________________

* I fatti ed i personaggi di questa canzone sono immaginari.
Ogni riferimento a persone, o a fatti realmente accaduti è una mera coincidenza.

A Silva

Viola con il Bren dietro ad un masso
Giove lì vicino con la sua pistola
Rino “il folletto”, Carli e il siciliano
tutti e tre imbottiti
con le bombe a mano

Silva non può morire
Silva non può cadere
di tutti noi è il migliore
soli sarà la fine
ahi Maria!
corri lungo la contrada
in casa c’è chi prega
fuori c’è chi spara

Dietro a quella curva
arriva come una saetta
furgone bestia nera
carico di fretta
si alza la polvere
la polvere contro il vento
parte il primo sparo
urla di lamento

Il convoglio arresta
Silva prova a scappare
ma incappucciato cade
alzati o sarà la fine
al buio del suo sguardo
l’ultima primavera
un colpo di pistola
e già si è fatta sera

Silva non può morire
Silva non può cadere
di tutti noi è il migliore
soli sarà la fine
ahi Maria!
piange tutta la contrada
in casa c’è chi prega
fuori c’è chi spara

Aria di primavera
in questa terra di frontiera
dove la resistenza
alza la sua bandiera

Silva non può cadere
Silva non può morire
per lui non c’è una fine

————————————

liberamente ispirata al libro
“Lacrime e favole della mia terra”
dello scrittore Renzo Cappozzo

Il 20 Luglio 2001

Al centro dello schermo
otto piccoli bari
si chiudono in trincea
hanno sguardi da cani
Fuori c’è silenzio
dopo il grande lutto
ma è solo una notizia
tra antipasto e risotto
Rinchiusi nei sepolcri
delle proprie abitazioni
gli ultimi superstiti
si fermano a pensare
Il prete clandestino
scende a fare il dissidente
ma il sacerdote Caifa
da anni non sente

E mentre sto pensando a me
mi sento inutile
come se non fosse qui
quest’aria che respiro

Il vecchio cantastorie
ha in tasca splendidi versi
per elogiare i vinti
per non dargli da perdenti
E ad ogni battuta
un politico s’indigna
ma tutto rimbalza
sul muro di gomma

La fica del giornale
ha seni diversi
mentre annuncia ai suoi discepoli
i fatti disarmanti
La legge del bastone
porta triste la memoria
nelle scuole-trincea
si rivive la storia

E mentre sto pensando a me
mi sento inutile
come se non fosse qui
quest’aria che respiro

La morte alza il sipario
lei ora può giocare
da quando lo spettacolo
si deve continuare
il guardiano ha perso i baffi
ma è sempre lì a vegliare
e in questo grande sonno
m’è triste il naufragare

Credits “Al Mercato”

Testi e musiche di L. BAssanese e S. Florio
(Ad eccezione de “Il Bombarolo” di:
F.de Andrè/G.Bentivoglio – F.de Andrè/N.Piovani;
il testo di “Terra Adorata” è tratto dalla poesia
“Frontiere” di Hemin sec.xx trad. a cura di Laura Schrader)

“Il Bombarolo” e “Il 20 luglio 2001”
con la partecipazione straordinaria di “King” Naat Veliov
e The Original KO?ANI ORKESTAR DI MACEDONIA
(la Ko?ani Orkestar appare per Frameevents s.n.c.)

Prod. Art. & Arr. S.Florio
Registrato e Mixato da Beppe Cunico
presso l’ X-Land studio
Masterizzato al Nautilus Studio – Milano

illustrazione di copertina di Elena Meneghetti

(p),(c) X-Land 2006; distribuito VENUS su licenza Lucente