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ODIO E VENDETTA (una storia di pace e di giustizia) di Luca Bassanese

Oggi nella “Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. dedico questo racconto a tutti gli uomini e le donne di domani per un futuro di pace e di giustizia. Un abbraccio solidale e sostenibile, Luca Bassanese

ODIO E VENDETTA (una storia di pace e di giustizia) di Luca Bassanese

illustrazione_raccontoOdio e Vendetta desideravano tanto essere buoni amici, ma ogni qual volta si ritrovavano a giocare, Odio era sempre sulla difensiva, sospettoso, giudicante mentre Vendetta aspettava con calma la mossa giusta per agire in nome della giustizia e della verità che solo a lei era dato di conoscere. Odio a volte cercava di avvicinarsi ma era così goffo ed infelice che ad ogni tentativo rompeva qualcosa, perché non riusciva a creare nessun legame affettivo se non attraverso l’odio stesso, così che iniziò persino a moltiplicarsi di giorno in giorno, di ora in ora. Vendetta restava lì ad aspettare e nei giorni di quotidiana calma apparente sembrava quasi fosse felice, angelica e innocente nelle sue quotidiane abitudini, ma appena qualcosa veniva rotto si ergeva nel ruolo di giustiziere e da lì, lei, la Signora Vendetta come si faceva chiamare, colpiva, colpiva, colpiva sempre con maggiore intensità. 

Odio e Vendetta tentarono persino un giorno di abbracciarsi, di stringersi forte senza farsi del male ma più si abbracciavano più si distruggeva ogni cosa attorno a loro, la distruzione era tutto ciò che sapevano fare. Avrebbero dovuto arrendersi a questo infame destino, a vivere fino a quando tutto ma proprio tutto attorno a loro fosse stato letteralmente distrutto. Chi dei due avrebbe smesso di esistere per primo era forse l’unica domanda.

Decisero di non incontrarsi più ma il mondo non era poi così grande e Odio si era moltiplicato così tante volte che risultava impossibile scappare l’uno dall’altra. Restava una sola possibilità, incontrare qualcuno che li potesse dare una speranza che potesse trasformare la loro natura in qualcosa di altro o per lo meno mitigare ogni loro singolo pensiero di morte e distruzione.

Vendetta si fermò ad osservare Odio…così Odio fece un passo indietro e Vendetta ne fece due. Odio indietreggio allora di tre passi e Vendetta per non essere da meno ne fece addirittura cinque…Odio sei…Vendetta sette…Odio otto…Vendetta nove…Odio dieci…Vendetta quindici…Odio venti…Vendetta trenta… si voltarono all’improvviso e se pur sempre relativamente vicini iniziarono a cercare nuovi amici.

La ricerca sembrava disperatamente difficile, a volte persino impossibile ma fu Vendetta che per prima durante uno dei suoi momenti di maggiore sconforto incontrò un personaggio curioso, desideroso di  abbracci e sorrisi, un po’ malinconico ma sempre pronto ad entusiasmarsi nello scoprire nell’altro la meraviglia e la bellezza che si cela dietro ad ogni essere vivente, nella natura stessa. Fu così che Vendetta incontrò Perdono.

Odio ci mise più di tempo per via di alcune complicazioni dovute alla bile prodotta nel fegato per il quale dovette sottoporsi ad un breve intervento in laparoscopia ma fu proprio lì che tra una cura e l’altra incontrò così all’improvviso, senza nemmeno il tempo di pensare: Amore! 

Fu a prima vista, un momento incredibile, disarmante per Odio che si ritrovò di fronte a qualcosa di così grande e meraviglioso da aprire gli occhi e non sentire più quella sensazione di cecità caratteristica che per anni gli aveva fatto consultare i più grandi luminari della scienza oculistica, le più grandi ed illustri menti che a nulla erano servite per un caso così difficile per il quale l’intelletto a nulla poteva di fronte alla potenza dell’amore.

Quel tempo che passò tra Vendetta e Odio nella ricerca di un senso per la loro esistenza furono anni difficili, molto duri e complicati, in cui tutta l’umanità e l’intera natura dovettero impegnarsi molto per ricostruire la bellezza del mondo, ma se qualcuno un giorno vi chiederà se gli avete conosciuti ditegli pure che… si, gli avete incontrati, che in fondo non sono poi così lontani, che non sono poi così lontani da nessuno di noi, da nessun cuore, da nessuna anima, da nessuno spirito, nemmeno dal più puro, ma che per loro e che per tutti noi è meglio, molto meglio che vivano in pace, lontani tra loro, tra le braccia di Perdono e di Amore, poiché ogni essere umano possa sentirsi finalmente libero di desiderare, di pensare, di costruire un futuro di pace e di giustizia.

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