Campagna per le quote di musica italiana in radio e tv

Per tutelare la musica in Italia c’è bisogno di leggi serie come altri Paesi hanno già applicato da anni (vedi Francia). Quando critichiamo un “sistema” culturale e politico dobbiamo aver digerito l’idea che è la cultura diffusa nel tessuto sociale ad influenzare ogni scelta.

Tutelare la cultura è tutelare i nostri figli, il nostro futuro, dando a loro la possibilità di espandere i propri orizzonti mentali.

Noi siamo ciò che mangiamo e nel piatto quotidiano che alimenta il nostro spirito, le nostre intenzioni, le nostre scelte c’è un alimento fondamentale, che è la musica.

Come sarebbe stata l’esistenza di molte generazioni senza le canzoni di Fabrizio De Andrè, Giorgio Gaber, Francesco De Gregori e molti altri grandi che ancora oggi attraverso la canzone ci raccontano temi importanti che ci aiutano ad attraversare momenti anche difficili della nostra vita e della nostra storia.

Non solo cultura dell’intrattenimento ma cultura intesa nel senso classico del termine come elevazione dello spirito, espressione libera da meccanismi a sostegno del commercio e della mercificazione.

I media a servizio della sola pubblicità senza leggi adeguate da parte dello stato, dalle radio libere degli anni ’70 si sono trasformati in macchine pubblicitarie dove la musica è divenuta nel contempo solamente un sottofondo, un richiamo per le allodole, amplificazione del già sentito, del già noto, altro che scoperta, meraviglia e splendore.

Così hanno perduto il senso, il loro valore, anche profetico e un tempo visionario.

Restituire dignità anche agli speaker radiofonici, dignità e bellezza.

Leggi adeguate, perché l’Italia ritorni culla della cultura anche in ambito musicale dando nuovi posti di lavoro a molti giovani non solo musicisti ma a tutti coloro che ruotano attorno a questo mondo. Posti di lavoro dediti a fare cultura come valore fondamentale e di conseguenza economico.

Siamo ad un bivio, vivere di nostalgia per un tempo andato o costruire finalmente una nuova storia.

Io scelgo da ora la seconda ipotesi perché a criticare si finisce per morire, ciò che conta è agire, subito!

Vi invito per questo ad aderire con passione ed energia a questa nuova proposta  lanciata dagli Amici della Musica e dal Mei (meiweb.it)

“Campagna per le quote di musica italiana in radio e tv”

Ed è già un nuovo giorno!

Un Abbraccio,
Luca BAssanese

(Con cortese preghiera di diffusione)
http://www.faenzanotizie.it/main/index.php?id_pag=50&id_blog_post=15749